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Come e cosa guarisce il trattamento osteopatico

  • Immagine del redattore: Sandra Betteto
    Sandra Betteto
  • 21 ott 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 23 ott 2021

La terapia osteopatia si rivela efficace sia in ambito preventivo che di mantenimento della salute, oltre che ad essere utile in ambito curativo davanti alla presenza di molte affezioni patologiche. I trattamenti e le tecniche osteopatiche non sono alternative ma complementari a quelli di altre professioni socio-sanitarie, esse non mirano direttamente all'eliminazione del sintomo ma a far ristabilire un equilibrio sostanziale.


L'obbiettivo dell'osteopata è quello di ristabilire la mobilità dei vari sistemi (linfatico, nervoso, circolatorio, strutturale, viscerale) al fine di ripristinarne l'omeostasi. L'osteopata esamina il paziente nella sua globalità, non si concentra sul sintomo. In virtù dell'interazione e continuità esistente tra le diverse strutture che costituiscono il corpo l'osteopata ricerca, interpreta e interviene sull'area debole che ha generato lo scompenso. E’ possibile la cura attraverso una gestione autonoma osteopatica o una cura con la collaborazione multidisciplinare di altre professioni socio-sanitarie. L’osteopatia si rivolge a coloro che soffrono di affezioni dolorose all’apparato muscolo-scheletrico, di complicanze e disturbi funzionale a livello posturale, viscerale e psicosomatico.


L'osteopata si avvale di un bagaglio di tecniche manipolative molto precise che si applicano al sistema strutturale, viscerale e cranio sacrale.




L’Osteopatia può essere divisa in tre categorie: 1. Cranio-sacrale L’osteopatia cranio-sacrale si applica a tutte quelle problematiche del tipo: emicrania, cefalea, sinusite, nevralgia del trigemino, tic dolorosi, paralisi di Bell, da frigor, disturbi degli occhi, orecchie, naso, allergie, nevralgia del trigemino, problemi all’articolazione temporo-mandibolare, problemi di coordinazione, dislessie, problemi di apprendimento, etc.

2. Strutturale Si applica a tutte le problematiche della struttura osteo-articolare e muscolare quali: ernie discali, sciatalgie, lombalgie, dorsalgie, discopatie, problemi posturali, scoliosi, artrosi, etc. 3. Viscerale Si applica a tutte le problematiche che coinvolgono disfunzioni viscerali organiche o secondarie da problemi vertebrali, ptosi viscerali e disturbi funzionali dei vasi , nervi o viscere adiacenti, aderenze post-operatorie che causano una ristretta mobilità delle viscere del peritoneo che possono far sorgere tensioni e dolori muscolo-scheletrici, spasmi viscerali di origine somatica, squilibri del sistema nervoso autonomo (SNA), ernia iatale, etc.

 
 
 

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